29 gennaio 2012

ARCHIVIO: Sajama 2011


LA MONTAGNA:
SAJAMA
Paese: Bolivia
Altezza: 6542m slm
Catena: Ande

PERIODO: 6-8 settembre 2011

EXPEDITION TEAM:
Adrian e Julver

Martedì 6/9 alle 13.30 Julver e io abbiamo preso un taxi da La Paz – Bolivia a Sajama, paesino di 150 abitanti situato quasi al confine tra Bolivia e Cile. Alle 17.30 siamo arrivati e ci siamo installati nel “Hospedaje Sajama”. Dopo una cena veloce abbiamo cercato di informarci su come fare per partire l’indomani al più presto verso il nostro obiettivo : Sajama, 6542 mslm, la montagna più alta della Bolivia. Da Mercoledì a Sabato c’erano le feste religiose del paese, nessuno lavorava, neanche le mule!, tutto il mondo si era preparato per uno stato di ubriachezza di 4 gg! Alla faccia della festa religiosa…..Gente che arriva da Oruro, da la Paz, da Patacamaya, dal Cile….4 gg d’inattività totale.
Sajama, la montagna più alta della Bolivia
Mercoledì 7/9 alle 8.30 ci hanno portato verso l’ingresso che conduce al campo base distante a 6 km dalla strada Sajama – Terme. Lì abbiamo iniziato la camminata con i nostri zaini pesantissimi (intorno ai 25 kg ciascuno). A mezzogiorno ci siamo fermati nel posto dove teoricamente ci si può accampare come campo base, abbiamo mangiato un po’ di affettato e siamo ripartiti con l’idea di arrivare al campo alto (5640 mslm).
Adrian dal campo base al campo 1
Il terreno vulcanico è faticoso, il picco dove in teoria si fa il campo alto sembrava vicino ma mano a mano che passavano le ore ci siamo resi conto che non era tanto vicino. Finalmente alle ore 17 circa siamo arrivati.
Un panorama desertico, infinito, pulito, per momenti uguale alla superficie lunare….Abbiamo montato la tenda, mangiato ma alle ore 20 circa ha iniziato a soffiare a raffiche un vento di 90 km/h…..all’inizio ci siamo detti “passerà” ma dopo aver visto volare il nostro sovratetto e sentire levitare noi stessi dentro la tenda abbiamo deciso di spostare un gradino giù la nostra ormai danneggiata tenda. Abbiamo cercato di dormire un po’ ma invano. A mezzanotte eravamo pronti per tentare la cima, il vento non cessava, le raffiche erano sempre più forti.
Campo 1
Alle 2 am siamo partiti, dopo il campo alto ci sono 300 m di dislivello ancora su terreno morbido, vulcanico (2 passi su e 1 giù) fino ad arrivare ai primi penitenti. Li inizia una parte mista di pendenza 60° ed arrivati su si deve girare a sinistra su un filone impraticabile a causa del vento. Lì ogni piccolo errore o distrazione o una delle raffiche intermittenti ci poteva far andare giu per cui di comune accordo ci siamo detti: torniamo indietro. La forza della natura ci ha fatto capire il nostro limite e quindi meglio non rischiare inutilmente... alle ore 6 am eravamo di nuovo nel campo alto e alle ore 9 am abbiamo iniziato la lunga discesa, caricati come mule.
Alle 17 siamo arrivati a Sajama, la musica, i balli, si erano appropriati del paesino, e noi non abbiamo voluto rimanere fuori! Un abbraccio fortissimo per mio fratello peruviano!
Adrian e Julver vi salutano! (pranzo al campo base)

ARCHIVIO: Giro dei Laghi del Cancano 2011

28/08/2011
Oggi il trio invincibile Gauna-Galimberti-Livio ha affrontato per la seconda volta insieme (l'anno scorso aveva disertato l'argentino...) il temibile Giro dei Laghi di Cancano, una pesante mezza maratona (e più... 21,800 km!) a 2000 m slm.
La mattinata si presentava fredda: 4,5°C alla partenza, però mano a mano che si alzava il sole, fortunatamente le condizioni sono migliorate fino a diventare ottime per correre.
Alle 10:05 si sono presentati insieme allo sparo dello start, ma i nostri eroi si sono presto separati, dopo il primo km, per diverse strategie volte a sfiancare l'avversario... Sembra però che lo sprint iniziale del Gauna abbia avuto la meglio e, saltando il primo "pit stop", abbia guadagnato minuti preziosi che lo hanno distanziato di più dai suoi inseguitori. Il Galimberti e il Livio però hanno tenuto il passo e hanno seguito di soli pochi minuti el Gaucho.
Meritevoli di lode tutti e tre i tempi: 1:43'46" per Adrian, 1:48'46" per Alessandro e 1:57'17" per Maurizio.
Il podio è meritatissimo per tutti e tre: BRAVISSIMI!!!
Adrian all'arrivo
Il podio virtuale con giovani tifosi

28 gennaio 2012

ARCHIVIO: Cervino 2011

LA MONTAGNA:
CERVINO o MATTERHORN
Paese: Italia / Svizzera
Altezza: 4478m slm

PERIODO:
22-23 agosto 2011

EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna e Mario Vannuccini

La mia vita è piena di sogni e la scalata del Cervino era uno di quelli…….Fortunatamente questa volta tutto è andato al meglio. Avere un compagno della qualità di Mario, essere accompagnati da condizioni climatiche perfette, avere un buon passo in quella giornata, poter concentrarsi al massimo sulla nostra meta… quindi, un insieme di cose che poche volte possono realizzarsi contemporaneamente…ma questi 22 e 23 Agosto ce la abbiamo fatta!
Il Cervino da Zermatt
Lunedì 22/8 siamo partiti da Inverigo alle ore 9 arrivando a Zermatt nel primo pomeriggio, abbiamo preso la funicolare e alle 15 eravamo sul sentiero che ci ha portato dopo 500 m di salita al rifugio Hornli-Hutt, 1 ora 45 min di camminata tranquilla.
Ci siamo sistemati nel rifugio e abbiamo aspettato le ore 19 per ricevere la cena. Nel rifugio abbiamo condiviso la cena con Giulio (Guida alpina, amico di Mario, e Massimo, milanese compagno di cordata di Giulio). Alle 21.30 eravamo pronti per andare a dormire.
La notte è stata corta e molto ventosa, sono stato svegliato ogni 15 min dal rumore del vento che colpiva le finestre e il tetto del rifugio, alle 3 am mi sono alzato pregando che questo vento si fermasse o almeno cambiasse di direzione…….
Alle 4.30 siamo partiti e dopo 10 min eravamo ai piedi di questa mostruosa e imponente mole.
Eravamo in tanti, tante cordate con lo stesso obiettivo : cima svizzera del Matterhorn, 4.477,5 m, tutti sulla via Nord est o Hornli. Mano a mano che salivamo trovavamo quelli che rinunciavano…..noi a buon passo salivamo questa via “tagliente” verso l’alto. Alle 7 am eravamo nel bivacco che segna 2/3 di salita fatta. Fino a questo punto avevamo superato le placche, camini, diedri con buona velocità, sempre assicurati, dopo questo punto abbiamo continuato la salita e all’Axla (Schulter) abbiamo messo i ramponi. Continuando e utilizzando le corde per tirarci su abbiamo continuato arrivando in cima alle 9.15 am! Da lassù, il panorama è magnifico, il cerchio di 4000 che si fanno vedere è di uno spettacolo unico. Guardare giù lungo la parete Nord ti lascia senza respiro.
Nella cima svizzera eravamo 4 o 6 alpinisti, e non c’era molto spazio di più.
Ci siamo goduti questo momento di felicità, ci siamo rilassati durante 15 min, e dopo qualche scatto ci siamo concentrati per iniziare la discesa.
Adrian in cima
Adrian e Mario
Sapevamo che il tempo per scendere doveva essere quasi lungo quanto quello impegnato per salire, e cosi è stato.
Sempre incordati, sempre con tantissima prudenza, tastando ogni sasso prima di utilizzarlo come appoggio, e cosi via, abbiamo speso quasi 5 ore per raggiungere il rifugio Hornli-Hutt! Alle 14.10 siamo ritornati al nostro punto di partenza!
E’ stata una scalata che mi ha riempito di felicita e che non dimenticherò mai.
Un ringraziamento infinito a Mario, a mi Popita e a tutta la mia famiglia ed amici!