31 dicembre 2011

ARCHIVIO: Ultra Marathon Trail Lago di Como 2011

Sabato 16 luglio ha avuto luogo la prima edizione del Marathon Trail del Lago di Como, sulla distanza di 102 km con un dislivello positivo di 5.900 m....TANTI!!!!
Senza dubbio l'ambiente geografico, i panorami sono da lasciar senza fiato al piu critico degli osservatori.
La gara è stata divisa in 3 parti (non-stop), la prima di 41 km con +2400 m partendo da Como ed arrivando a Campione d'Italia, la seconda di 30 km da Campione d'Italia ad Argegno con + 1600 m (compresa la salita piu massacrante del percorso, quella per arrivare a Sighignola) e la terza tappa di 30 km con + 1900 m partendo da Argegno con arrivo a Menaggio.
La partenza è stata alle 10 .30 am, un po'  tardi per i miei gusti perché alle 21.30 il buio non ci lasciava veder nulla per cui dalle 21.30 alle 6 am è stato necessario l'utilizzo della pila frontale e la capacità di avanzare è stata ovviamente rallentata. Era praticamente impossibile correre di notte.
Come se questo fosse poco, alle 2 am ha cominciato a piovere, sempre con maggior forza, i sentieri si sono convertiti in veri "letamai", fango dappertutto, scivolate di quelle che ti fanno ridere piuttosto che arrabbiare......
Finalmente dopo 25 ore e 9 min ho potuto concludere al 71° posto (20° nella mia categoria M 40-45 anni) questa meravigliosa e indimenticabile esperienza di 102 km percorsi su uno dei paradisi terrestri.
Un ringraziamiento enorme a Luca e Andrea Gattoni per il loro supporto, al mio caro cognato Ale (il trekkinero) Galimberti per aspettarmi all'arrivo e ovviamente a Popita x la sua infinita pazienza.
Alla partenza con Luca e Andrea
Partenza da Como - sabato 16 luglio ore 10:30
Monte Bisbino - sabato 16 luglio ore 12:00
Campione d'Italia - sabato 16 luglio ore 18:00
Argegno - domenica 17 luglio ore 01:00
Rifugio Vernini - domenica 17 luglio ore 06:00
Arrivo a Menaggio - domenica 17 luglio ore 11:39
Cartina e altimetria
Diploma di partecipazione

ARCHIVIO: Rucu Pichincha 2011

LA MONTAGNA:
RUCU PICHINCHA
Paese: Ecuador
Altezza: 4696m slm
Catena: Ande - stratovulcano

PERIODO:
2 luglio 2011

"EXPEDITION" TEAM:
Adrian, Jaime, Mary & Hernan

Ieri sabato 2/7 alle 7.30 siamo partiti verso il Rucu Pichincha, vulcano sentinella della città di Quito. Questa volta ero accompagnato da Jaime, Mari (miei due carissimi amici colombiani) e Hernan, anch'egli colombiano ma da 16 anni residente in Ecuador con il quale il week-end scorso ho scalato l'Illiniza Nord.
Il Rucu Pichincha e' abitualmente frequentato dalle famiglie ecuadoriane che trovano sul sentiero lungo 8 km (dalla uscita del funicolare alla cima) diversi posti per fare pic-nic, dai turisti che si avventurano nella scalata, dagli scalatori che trovano un bel posto per acclimatarsi....
Per Jaime e Mary era la prima volta su questa montagna. Il sentiero sale armonioso e costante per7 km fino ad arrivare all'"arenal", li si fa ripido fino alla base della piramide sommitale alta una ventina di metri. Durante tutto il percorso ci siamo divertiti, abbiamo riso, scherzato, ecc, ecc, Mari e Jaime hanno dimostrato di essere molto bravi a camminare in tutti tipi di terreni. Entrambi si sono fermati alla base della piramide, Hernan ed io siamo andati avanti. Questi ultimi 20 metri sono da affrontare con cautela, soprattutto quando le rocce sono bagnate.....finalmente siamo arrivati in cima del Rucu Pichincha alle 11.50 am. La visibilita era zero!, purtroppo non ho potuto godere della vista panoramica di Quito e delle montagne più celebri dell'Ecuador ma comunque e' stata una bella cima. Dopo 10 min in cima abbiamo iniziato la discesa, recuperando Jaime e Mari e continuando il cammino di rientro, alle ore 15 eravamo in centro a Quito, pronti per fare un bel pranzo!
Voglio inviare un caloroso ringraziamento a Jaime, Mari e Hernan per la compagnia e per farmi sentire come a casa mia!
Alla prossima!!!
Adrian

ARCHIVIO: Cotopaxi 2011

LA MONTAGNA:
COTOPAXI
Paese: Ecuador
Altezza: 5897m slm
Catena: Ande - stratovulcano

PERIODO:
28-29 giugno 2011

EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
(scalata in solitaria)

Cima Cotopaxi 5897 mslm (dal GPS 5908 m)
Ieri, 28 giugno 2011, sono partito da Quito alle 11 am, Jaime mi ha accompagnato all'ingresso del Parco Nazionale Cotopaxi (89 km da Quito) e da lì ho preso una pick-up che mi ha portato al parcheggio situato a 4400 mslm (37 km dal ingresso del Parco). Ho caricato i due zaini in spalla e dopo 1 ora ero nel rifugio del Cotopaxi a 4810 mslm (pari alla altezza del Monte Bianco!). Alle 5 pm ho cenato (panini) e alle 6 pm ero a letto con la sveglia puntata alle 11.30 pm. Non ho dormito niente perché qui il concetto del silenzio nei rifugi non esiste!
Mi sono alzato, ho preparato tutto il materiale e alle 00.15 ero pronto per partire....
C'erano altre 6 o 7 cordate, l'unico indipendente ero io. Dopo 1 ora di salita su sassi sono arrivato all'inizio del ghiaccio, ho messo i ramponi ed ho iniziato la vera scalata. La notte era stupenda, piena di stelle e con una luna luminosa. Quando ero venuto con Julver 3 anni fa, la montagna era completamente diversa, e' diventata estremamente tecnica, ci sono 5 o 6 salite di 70-75°, molto esposte ai crepacci, corridoi fra i seracchi dove si passa appena appena, pareti alte 20 metri minacciose ...la montagna è una sinfonia di crepacci, incredibile come si aprono i ghiacciai, ci sono tanti ponti e fessure che risulta meglio non guardare giù. Il percorso mi si è fatto lungo, sono state più di 6 ore di tanta tensione...
Alle 6.42 am sono sbucato sulla cima, e alla mia destra lo spettacolo totale, il cratere più bello di tutte le montagne che ho scalato finora.
Certo che non e' mancata la chiamata a Popita, mi piace da morire condividere con lei queste emozioni, ce la godiamo insieme!
E' stata une bellissima cima, sole fortissimo, poco vento e temperatura di -10° C, dopo 30 min lassù ho iniziato la discesa, alle 9.50 ero nel rifugio.
Cosi concludo questa bella avventura, un abbraccio grande a tutti.
Adrian



ARCHIVIO: Illiniza Norte 2011

LA MONTAGNA:
ILLINIZA NORTE
Paese: Ecuador
Altezza: 5116m slm
Catena: Ande - stratovulcano

PERIODO:
25-26 giugno 2011

EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
(scalata in solitaria)

25 giugno 2011
E' stata una lunga giornata. Sono partito da Quito alle 6.15 am, Jaime e Mary mi hanno portato fino a San Rafael (1 ora di macchina) dove ho raggiunto Hernan, il mio compagno di avventura per questa tappa di acclimatazione sugli Illinizas (Nord e Sud). Insieme a Hernan (nella sua jeep) abbiamo raggiunto il parking "La Virgen" a 3500 mslm alle 9 am e da li abbiamo iniziato l'approssimazione al Rifugio degli Illinizas situato a 4700 mslm. Ho riempito il mio zaino con il cibo, bevande e parte della mia attrezzatura, Hernan aveva gia pronto il suo zainetto e quindi a priori sapevo che dovevo fare due viaggi per poter portare tutto su.
Dopo 3,5 ore di camminata siamo arrivati al Rifugio. Sono stati 3,5 ore di temporale, pioggia, neve e tanta nebbia. Abbiamo pranzato velocemente e scesi ancora al parking (in 1 ora 10 min).
Ho ricaricato lo mio zaino e risalito al Rifugio in 2 ore 45 min....cotto!!!
E'stato un vero allenamento!!!
Dopo una cena a panini, molto veloce sono pronto per andare a letto. Domani alle 5 am partiamo verso la cima del Illiniza Nord.

26 giugno 2011
Come avevo anticipato ieri, mi sono alzato alle 4 am per partire verso le 5 am ma le condizioni climatiche erano pessime, aveva cominciato a nevicare ieri verso le 22 e non aveva ancora smesso…vento forte, neve e -10°C. Hernan ha subito rinunciato perche non avendo i ramponi non era assolutamente consigliabile tentare la salita. Alle 6.25 sono partito dal rifugio, il vento era troppo forte e continuava a nevicare. La visibilità era sufficiente per poter andare avanti. Alle 8.30 circa ero in cima del Illinizas Nord. Il mio GPS segnalava 5098 m ma la cima vera e propria è 5.116, una ventina di metri sopra di me anche non so da dove si poteva accedere….Dalla cima non ho potuto vedere niente, ero nel mezzo di una nebbia molto densa. Dopo pochi minuti ho iniziato la discesa, alle 10 am ero nel rifugio per ritrovarmi con Hernan per proseguire verso il parcheggio a 3700 m dove era la nostra macchina.
Grazie mille Hernan per la compagnia, è stato un bel allenamento per il Chimborazo (sempre che le condizioni sulla montagna siano appropriate) o per il Cotopaxi dove è sempre bello tornare…..Grazie infinite a te Popita per stare sempre vicino a me nelle mie passioni.
Dalla cima

24 dicembre 2011

ARCHIVIO: Visita alle cave di Fontina 18.06.2011

Sabato 18 giugno abbiamo visitato in Valpelline (Val d'Aosta), i magazzini di stagionatura del formaggio Fontina. Il magazzino, in parte ricavato dalle gallerie di una dismessa cava di rame, è in grado di ospitare fino a 60000 forme di formaggio provenienti dai produttori del Consorzio, dai loro alpeggi o caseifici. La temperatura è mantenuta attorno ai 10°C e l'umidità superiore al 90%.
E' seguita quindi una degustazione dei formaggi a vari stadi di stagionatura.

ARCHIVIO: Resegup 12.06.2011

Ecco la bellissima Skyrace Resegup 2011, mi sono divertito un sacco. La pioggia ha reso molto dura la salita, +1800 metri, e ancora di più la discesa dove il fango ha fatto di alcuni tratti (nel bosco) una vera pista di pattinaggio!

I miei tempi parziali sono stati:
-a capanna Stoppani : 1 ora
-alla cima del Resegone : 2 ore 18 min
-ai Piani d'Erna: 3 ore 06 min
-a capanna Stoppani: 3 ore 27 min
-all'arrivo: 4 ore (+ 1800 m e - 1800 m)

Congratulazioni agli organizzatori, percorso perfettamente segnalato, ristori abbondanti, molti volontari che incoraggiavano tutti noi durante tutto il percorso, BRAVI!!!
Vista dall'alto del percorso
Altimetria

ARCHIVIO: Maratona del Custoza 08.05.2011

Undicesima e ultima edizione di questa impegnativa maratona, non me la potevo perdere....
Domenica 8/5 alle 8.30 sono partito con l'idea di mettere km per la ultramartona trail di Como a metà luglio. Il paesaggio fin dall'inizio e' stato bellissimo, fino quasi appunto farti dimenticare la fatica dei 42 km.
Saliscendi permanenti, asfalto e tanto sterrato facevano pensare a un vero trail di montagna piuttosto che a una maratona su strada. Finalmente come avevo previsto sono passato sotto il traguardo alle 3 ore 58 min 56 sec. Mi rimane un bel ricordo delle colline, vigne, borghi, sentieri di questa bellissima regione del Veneto.
Alla prossima
Adrian

ARCHIVIO: Viaggio di nozze alle Galapagos


ARCHIVIO: IAU 50km World Trophy 2011 di Seregno 03.04.2011

Il 27/3 io e il mio amico Luigi abbiamo concluso con grande gioia la Stramilano Mezzamaratona Agonistica, è stata la sua prima 21,097 km, il mio obiettivo era accompagnarlo e dargli il supporto necessario e cosi abbiamo fatto.......GRANDE Luigi!!!
Finita questa domenica ho deciso iscrivermi alla 100 km di Seregno della domenica successiva: ma trattandosi di 2 giri di 50 km uguali ho preferito iscrivermi a quella di 50 km.
Domenica 3 Aprile alle 6.45 am ero pronto sulla linea di partenza per fare un piccolo riscaldamento e alle 7 am c'è stato il pronti... via!
I primi 10 km con leggeri saliscendi e con la temperatura bassa sono stati ottimi, i secondi 10 km leggermente piu pesantini e a metà mattinata il caldo ha cominciato a farsi sentire. Al Km 25 mi aspettava Alessandro (il Trekkinero) chi mi ha accompagnato fino al traguardo. Grazie mille Ale! il tratto piu bello del percorso sono stati gli 11 km fatti dentro al parco di Monza....
Alla fine, dopo 4 ore 55 min 50 sec, con una media di 10,13 km/ora sono passato sotto il traguardo, cosi ho concluso con successo la IAU 50 km World Trophy 2011 of Seregno!!!

ARCHIVIO: Brescia Art Marathon 13.03.2011

Ciao a tutti!!! Una settimana dopo la Placentia Marathon ero pronto nuovamente per la partenza della Brescia Art Marathon (terza volta per me dopo l'edizione del 2005 e 2007).
Il vento alla partenza e la pioggia a partire dal km 7 fino alla fine sono stati la novita dell'evento..... per la marathon eravamo intorno a 500 invece ce ne erano tanti per la mezza maratona e la gara di 10 km.
Ho fatto una buona gara nei primi 30 km (la mezza in 1 ora 39 min) ma poi ho sentito la fatica di 2 maratone in 7 giorni ma comunque sono contento del risultato (3h30'43")


17 dicembre 2011

ARCHIVIO: Placentia Marathon 06.03.2011

Per la quarta volta mi sono presentato a questo bellissimo evento (2007, 2008, 2009), è una delle poche maratone dove tutto quello che viene raccolto come iscrizione finisce in mano dell'UNICEF.
I 77 km di salita - cima - discesa del Kilimangiaro della Machame route mi hanno fatto benone, oggi dopo 5 anni sono riuscito a migliorare il mio personale (ultima volta marzo 2006 a Roma) chiudendo i 42,195 km in 3 ore 24 min 39 sec!
Ci vediamo domenica prossima nella Brescia Marathon!
Adrian

ARCHIVIO: Kilimanjaro 2011

LA MONTAGNA:
KILMANJARO
Paese: Tanzania
Altezza: 5895m slm
Catena: nn - stratovulcano

PERIODO:
19-26 febbraio 2011

EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
e gruppo Natur Trek (ESP)

E' la cima più alta del continente africano, appartiene perciò alle "Seven Summits"
Ricostruzione 3D 

La via che seguirà sarà la via Machame (in blu nella simulazione 3D in basso)



Ecco il suo programma della scalata:
19/2: viaggio Milano - Amsterdam-Aerop.Kilimanjaro (Tanzania); arrivo alle 21:30
20/2: viaggio in bus fino all'entrata del Parco Nazionale Kilimanjaro (1742m slm); ascesa in 5-6 ore fino a Machame Hut (3100m)
21/2: ascesa di 4-5 ore fino Shira Hut (3658 m)
22/2: salita verso Kibo peak cambiando la direzione a sudest verso la torre di lava "dente dello squalo", si sale al Arrow Glacier raggiungendo i 4876 m, quindi si scende a Barranco Hut (3860 m)
23/2: salita di 8 ore fino a Barafu Hut (4600 m)
24/2: ascesa di 7-8 ore fino a Uhuru Peak, il punto più alto d'Africa = cima del Kilimanjaro a 5895 m. Quindi discesa di 6 ore fino Mweka Hut camp (3100 m)
25/2: discesa di 4 ore alla Porta di Mweka e da lì trasporto verso Moshi
26/2: volo (nella notte) de rientro a Amsterdam e quindi a Milano.
27/2: arrivo in Italia a mezzogiorno
Dall'ingresso al Parco all'uscita percorrerà 56,8km.


19 febbraio 2011
Mail di Adrian 19/02/2011 ore 21:45 ora italiana - ore 23:45 ora locale
 Sono atterrato alle 21.15 ora locale (+2 rispetto all'Italia), ho fatto il visto (50 dollari americani), raccolto il mio bagaglio e sono uscito dall'aeroporto in meno di mezz'ora ma ho dovuto aspettare ben 45 min perche mancavano alcuni turisti che dovevano prendere il mio stesso pullmino.
Dall'aeroporto Kilimanjaro alla citta di Moshi dove c'e' l'albergo ci sono 40 miglia, ci vuole 1 ora circa per percorrere questa corta distanza. Al posto del Springlands Hotel mi hanno portato al Leopard Hotel, sempre a Moshi (nel primo manca l'acqua). L'albergo e' molto carino e ha un piccolo ristorante dove mi sono fatto preparare una pizza per niente male o sarà che mancando 20 min a mezzanotte tutto quello che sia cibo mi sembra ottimo!
Domani alle ore 8 passano a prendermi per portarmi all'ingresso del Parco Nazionale Kilimanjaro.....vado a dormire! Buonanotte!!!!
20 febbraio 2011
Mail di Adrian delle ore 9:49 ora locale
Mi sono alzato alle 7.00, ho fatto una colazione leggera (ananas, banana e succo non so di che frutta era, non lo ancora capito).
Il pullmino e' passato a prendermi alle 8.20, poi siamo andati a prendere altri gruppi. Mi hanno messo in un gruppo con Lars (danese) e Ana (spagnola).
A Moshi fa caldo ed e' molto umido, siamo sulla strada verso il parco nazionale.
Abbiamo potuto sentirci alcune volte durante il giorno via telefono; talvolta è stato possibile anche parlare tramite cellulare: seppure debole, c'era segnale anche a 3100m!
Mi ha raccontato che oggi hanno camminato per circa 6 ore in mezzo alla foresta tropicale, una vera giungla. Faceva molto caldo ed era molto umido. Ha conosciuto meglio i suoi compagni di scalata, che sembrano simpatici, così come le guide, che in tipico stile swahili non fanno che ripetere "Jambo" e "Hakuna Matata"!
Il primo campo, Machame Hut, è situato a 3100m, al bordo della foresta. Al loro arrivo piovigginava e le nuvole impedivano di vedere la montagna. Verso sera però il cielo si è rasserenato e ha allietato Adrian con una magnifica stellata.
Alle 20:15 è stata servita la cena: pesce Kingfish, patate e una zuppa di verdure. Ovviamente non poteva mancare la Coca Cola, unico bene di sussistenza trasportato da Adrian. Come vivere senza?
Domani sveglia alle 6:30 e partenza alle 8:00 verso il campo Shira Hut; si prevedono 5 ore di camminata e 700m di dislivello.

21 febbraio 2011
Oggi Adrian è stato impegnato nella salita da Machame Hut (3100m) a Shira Hut (3800m). La camminata stavolta ha avuto luogo in una vegetazione più bassa e aperta rispetto a quella del giorno precedente, e Adrian ha avuto modo di godere di un bellissimo panorama sulla cima della montagna sopra di lui, e una foresta rigogliosa alle sue spalle. In circa 4 ore è giunto a destinazione, circa due ore prima del resto del gruppo: ha avuto infatti il tempo di montare la tenda e ripercorrere a ritroso il sentiero fino a ritrovare i suoi compagni dopo una mezzora, per poi risalire con loro.




22 febbraio 2011
Stamattina sono partiti da Shira Hut fino fino al passo a 4760m (Lava Tower) lungo il versante ovest della montagna, per poi ridiscendere sul versante sud fino a 3900m al Barranco Hut. Qui si incontrano diverse vie di salita, ed il campo era perciò molto affollato. Anche oggi, Adrian ha impiegato circa 5 ore, due in meno rispetto al previsto.
Domani mattina partiranno verso le 8 e, continuando a camminare sul versante sud, raggiungeranno l'ultimo accampamento, Barafu Hut (4600m), dal quale la notte stessa poco dopo la mezzanotte partiranno per andare in cima (5900m), salendo dal versante est.
Adrian si sente molto in forma, sta camminando molto bene e si sta godendo appieno la montagna. Non soffre la quota né la difficoltà, dorme senza problemi e mangia bene. Il tempo finora è stato abbastanza buono, nonostante qualche leggera pioggia quotidiana, poi si è sempre rasserenato e la temperatura è stata più o meno sempre tollerabile.

23 febbraio 2011
Penultimo giorno di salita per Adrian e compagni.
Essi sono partiti stamattina alle 8:10 da Barranco Camp, e, costeggiando il versante sud, sono giunti nel pomeriggio a Barafu Camp (4600m), ultimo accampamento prima dell'avvicinamento alla vetta. La camminata è stata piuttosto lenta per il gruppo: dopo aver camminato tutta mattina insieme e una "sosta pranzo" di un'ora e mezzo, sono ripartiti ma ben presto Adrian si è staccato da loro e ha affrettato il passo per giungere il prima possibile al campo, per trovare presto riparo e evitare di soffrire troppo il freddo.
E' lì giunto verso le 14:30 di pomeriggio. Passeranno la serata a riposarsi, perché a mezzanotte ripartiranno per tentare la vetta (5895m). Quindi, ritorneranno verso valle, fino al Mweka Hut (3100m). In totale si prevedono 14 ore di camminata.

24 febbraio 2011
Vi racconto il Summit day!
Ho puntato la sveglia alle 23.15 del 23/2 (quasi 24/2), mi ero messo dentro al sacco a pelo alle 19 circa ma veramente non avevo dormito niente, comunque ero molto motivato e ansioso di iniziare la scalata; mi sono vestito e alle 23.45 ero dentro alla tenda cucina per bere una buona tazza di cioccolata e un paio di biscotti.
Ana la nostra compagna di scalata ha deciso di rimanere in tenda e quindi dare per finita la ascensione mentre Lars, io, Kitambia (la guida) e un suo assistente siamo partiti alle 00.20 verso il nostro obiettivo.
Dall'accampamento Barafu alla cima del Uhuru peak o Kibo o Kilimanjaro ci separavano 1.295 m in 7,5 km di sviluppo.
Dopo un paio di ore circa Lars ha chiesto di fermarsi, la sua acclimatazione non gli permetteva di continuare e aveva anche un forte dolore ad un ginocchio (che stava trascinando dai giorni precedenti) per cui la guida, accompagnata dal suo assistente, tornavano indietro mentre io continuavo verso il mio obiettivo. Avevo come meta quella di arrivare in cima all'alba, avevo letto e sentito che il panorama dalla cima del Kilimanjaro a quel ora era una di quelle immagini che si portano in testa per tutta la vita e ovviamente non intendevo non farcela!
Non mi aspettavo un percorso cosi lungo per arrivare al Stella point a 5.756 m dove inizia la fascia nevicata/ghiacciata della montagna... il traffico di montanisti che ho trovato sulla via era qualcosa di incredibile, a volte dovevo aspettare nei tratti più impegnativi come se fosse la coda per pagare nel supermercato (e questa e' stata -penso- la nota negativa dell'avventura).
Superato lo Stella point la via si dirige nuovamente verso Sud e dopo 50 minuti di ulteriore salita ho cominciato a vedere il cartello della cima. Dietro di me cominciava a illuminarmi il sole, un centimetro di sole emergeva da dietro il Mawensi, bellissimo vulcano in linea retta con il Kilimanjaro e il Meru.
Mamma mia!!!, che bellezza!!!, che immagine perfetta!!!, che insieme di cose, sole, luce, vento fortissimo, -20° C e davanti me la conclusione di 5 giorni di pura avventura.
Alle 6.20 am sono arrivato in cima, nel tetto di Africa a 5.895 mslm!
Evviva!!! Che felicità!!!
Sono stato in quel bellissimo posto per ben 35 minuti, il vento era penetrante ma era tanta la gioia che non lo sentivo. Non avevo mai visto una foto della cima del "Kili" con neve, e anche in questo sono stato fortunato, lì era tutto bianco, puro, pulito, neve, ghiaccio e sole!
Il freddo ha bloccato la mia camera fotografica, ho potuto fare poche foto ma quelle poche sono molto belle......
La discesa e' stata velocissima, alle 9.20 sono sceso al camp Barafu (4.600 m) utilizzando tutti gli "acarreos" come faccio sempre con Julver, divertendomi ad inventare dei nuovi sentieri. Qui era impossibile sbagliare perche dallo Stella point si vede il Barafu camp giu e quindi è facile orientarsi.
All'arrivo mi aspettavano Lars, Ana e Kitambia per congratularmi, ed e' stato un momento emotivo e condividerlo con loro mi ha fatto proprio piacere. Ana e Lars sono stati ottimi compagni durante i 6 giorni.
Dopo 2 ore di riposo abbiamo smontato il nostro accampamento e siamo ripartiti verso il Mweka camp a 3100 m dove ci aspettava un cena leggera e un meritato riposo.
La giornata era cominciata per me alle ore 23.15 del mercoledì e finalmente alle ore 20 del giovedì ero nuovamente nel mio sacco a pelo: quasi 21 ore con 1.295 m up + 2.795 m down in 22 km di sviluppo sono stati sufficienti per farmi addormentare in meno di 1 minuto.
25 febbraio 2011
Oggi alle 6 ci hanno svegliato per fare colazione, smontare l'accampamento ed alle 7 am eravamo gia in moto verso la Porta Mweka dove siamo arrivati dopo 3 ore di discesa attraversando una vera jungla, molto bella e di una vegetazione unica.
Alle 10 ho registrato il mio check-out del Parco Nazionale Kilimanjaro, con timbro sul passaporto e il certificato di Summit rilasciato dall'autorita del parco.
Verso mezzogiorno siamo arrivati a Moshi per terminare i 6 gg di avventura..... una in più che non dimenticherò mai!
Una riflessione che vorrei fare e che andrebbe indirizzata ai tours operator: il Kilimanjaro e' uno dei parchi naturali più ricchi del mondo dal punto vista naturale, il trekking che porta alla cima con tratti di scalata/arrampicata e' uno dei 10 più belli e difficili/duri del mondo ma questo ultimo punto non viene spiegato correttamente, e' soltanto scritto sui documenti o contratti del pacco avventura. Tantissima gente arriva al Kili senza preparazione fisica, senza esperienza in alta quota e senza la attrezzatura adeguata. Il giorno della cima ho visto parecchie persone tornare indietro in condizioni disperate, ho assistito con massaggi per riscaldare una signora che aveva perso coscienza e che alla fine tra 4 guide la hanno dovuta portare giu.......Uhuru peak non e' un gioco, non deve essere sottovalutata (e non lo dico adesso perche lo ho scalato io), e' una bellissima montagna che deve essere affrontata con tanta serietà.
Voglio ringraziare Popita per tutto il sopporto logistico, per la pazienza e per accompagnarmi in ogni avventura, alle nostre famiglie ed amici in Argentina ed in Italia, ai miei amici di :
CentroAgrolechero - Colombia,
Nagrolec - Ecuador,
Bioinsumos - Uruguay,
Raff - Messico,
Suministros Qualitas - Venezuela, Tuteur - Argentina
Clerici Sacco Group - Italia
che tanto mi aiutano per poter trasformare in realtà tutti questi sogni.

Alla prossima!!!!
Un forte abbraccio
Adrian
Adrian sulla cima del Kilimanjaro (Uhuru Peak)

ARCHIVIO: Huayna Potosi 2011

LA MONTAGNA:
HUAYNA POTOSI
►Campamento Alto
____Ruta Normal
- - - Ruta Francés
Paese: Bolivia
Altezza: 6088m slm
Catena: Cordillera real - Ande

PERIODO: 
24-26 gennaio 2011
EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
Mario "El Pollo"

El marzo del 2009 Julver y yo pudimos disfrutar de unos pocos minutos en la cumbre del Huayna Potosi que con sus 6.088 m es considerada una de las montañas más accesibles de Bolivia.
Habiéndola escalado por la ruta normal puedo asegurar que el adjetivo "accesible" se refiere solamente a los 25-30 km que la separan de La Paz porque la montaña en sí presenta todas las dificultades que uno desee....todo depende de la ruta que se elija.
Mañana partiré nuevamente al "Cerro Joven" (huayna = joven, potosi = cerro) pero esta vez entrando por la Via de los Franceses (cara este) con 300 m III/AD+55·.
Estimo llegar al mediodia al refugio Huayna Potosi situado a 4.720 msnm (en vehiculo) y desde alli partiré directamente hacia el refugio Argentino situado a 5.300 aprox.
Descansaré toda la tarde y a media noche partiré hacia la cima siguiendo la ruta mencionada para luego regresar al campo base y a continuación a La Paz.

Fuera de la concurrida ruta normal de la cara E, el Huayna ofrece, entre otras, las siguientes rutas:
CARA ESTE:
1. Vía de los Franceses (300 m, III/AD+, 55º)
2. Ruta Bordas-Muñoz (300m, III/AD+, 75º)
3. Arista SO (800 m II/AD, 50º)
CARA OESTE:
1. Vía América (1000 m, IV/D+, 80º)
2. Vía del Lyon (1000 m, IV-/D-, 65º)
3. Ruta yugoslava (1000 m, IV/D+, 70º)
4. Ruta francesa (1000 m, IV/D, 70º)
5. Vía del triángulo (800 m, IV/D-, 70º)
6. Ruta argentino-española (1000 m,IV/D+,80º)
7. Travesía norte-sur (1000 m, III/AD+, 70º)

 24 gennaio 2011
Adrian e Mario, che seguirà quest'anno il corso per aspirante guida e che condividerà con lui questa scalata, hanno raggiunto con l'automobile il rifugio del Campo Base.
Nonostante fosse in corso una nevicata, Adrian ha deciso comunque di salire al Campo Avanzato, per capire come fosse la strada e per battere la traccia sulla neve fresca. Dopo circa 3 ore di salita, ha raggiunto l'obiettivo ed è quindi ridisceso al Campo Base per riposare. Nonostante il tempo, la neve e il forte vento, la via -a suo dire- era comunque fattibile.
Al rifugio c'erano altri alpinisti, tra cui un italiano, con i quali avrebbe visto se condividere il cammino l'indomani.
 
25 gennaio 2011
Stamattina alle 7 quindi, si è preparato per salire al Campo Avanzato ed è partito, praticamente da solo, visto che gli altri lo seguivano a distanza, affondando nella neve fresca fino al ginocchio. In 2 ore e 30', raggiungeva il secondo rifugio, senza aiuti. Un'ottima scalata!
Avrebbe quindi riposato tutto il pomeriggio e la sera: a mezzanotte (ora boliviana) partirà lungo la Via dei Francesi verso la vetta del Huayna Potosi. Nel caso questa fosse impraticabile, tenterà la cima lungo la Via Normale, la stessa percorsa con Julver nel marzo 2009.
In sei-sette ore di salita, prevede di giungere in cima, quindi scenderà fino al Campo Base per poi ritornare a La Paz.
In bocca al lupo per questa ennesima scalata!

26 gennaio 2011
Sveglia alle ore 23:30 di ieri per Adrian e Mario "Pollo".
Alle 24 erano già in marcia, lungo la via dei Francesi. La traccia era molto brutta, la neve era soffice e si sprofondava di mezzo metro, fino al ginocchio. Loro due costituivano la prima cordata di tre che tentavano la cima la stessa notte, perciò per loro doppia fatica. La salita è stata molto dura e giunti a circa 300m dalla vetta, hanno valutato di deviare per la via Normale, che poi tanto "normale" non è!
C'erano tantissimi seracchi e continue valanghe lungo i pendii. A circa 10 metri dalla vetta, più o meno alle 7 di mattina, si sono dovuti fermare a causa di una grande seracco che impediva loro di proseguire, ma, suvvia, è come se ci fossero arrivati!
Da qui, sono subito ridiscesi al Campo Base, dove li aspettava il taxi per tornare a La Paz. A mezzogiorno Adrian era già in albergo, e all'una e mezza già pronto per... una giornata di lavoro!!!
A seguire il racconto del protagonista che ci racconta con maggiori dettagli questa scalata a tempo di record e la sua ennesima vetta nel suo palmares!
Martedì 25/1 siamo arrivati al campo alto alle 11.30 am dopo aver battuto per 2 ore e mezza la traccia, negli ultimi tre giorni ha nevicato in modo incessante. Dopo un leggero pranzo sono andato a dormire fino alle 4 pm. Il rifugio del campo alto e' situato a 5.137 mslm quindi 400 m più in alto del campo base. Alle 5 pm io e Mario (il "Pollo") abbiamo preparato una pasta 4 formaggi di quelle semi-preparate, non era male o diciamo ho mangiato di peggio.
Alle 6 pm ero nuovamente dentro il mio sacco a pelo per tentare di dormire.....verso le 9 mi sono addormentato con la sveglia puntata alle 11.30 pm.
Mi sono alzato alle 11.40 e a 00.20 siamo partiti sotto una bufera molto fastidiosa, ma non faceva freddo.
Siamo andati verso il ghiacciaio che portava alla base della via dei francesi.
Abbiamo iniziato la vera scalata incordati ma all'arrivo della "rimaya" (grossa apertura sulla parete) abbiamo constatato che oltre ad essa incombeva una bella "torta" di serac di 2 metri, che minacciava di seppelirci. Ci siamo guardati e quasi senza parole abbiamo deciso di riprendere la via normale dove vedevamo le luci frontali di altre cordate che erano partite dal campo alto verso la 1 am.
Raggiunta la via normale, vedevamo le cordate dietro di noi, quindi ci siamo trovati ad aprire ancora la traccia. Ci siamo alternati io con il Pollo che devo dire e' un ottimo compagno di scalata e ampio conoscitore delle montagne boliviane.
Alle 4.30 am siamo arrivati alla "palla piccola" e superata questa ci siamo infilati verso la cima. Un semi-serac a 15 m sotto la cresta sommitale ci ha fermato, quindi abbiamo piantato la nostra cima pochi metri sotto il picco della vetta verso le 6 am.
Abbiamo iniziato la discesa arrivando alle 8.30 al campo alto ed alle 9.30 al campo base dove ci aspettava il taxi per portarci a La Paz.
A mezzogiorno eravamo a La Paz ed alle 1.30 pm ero pronto per iniziare la mia giornata lavorativa!
Fatica? tanta!!! ma che ce ne frega, dopo una bella scalata sulla neve morbida, il buio incredibile, aria fresca e pura, silenzio totale!! Cosa posso chiedere di più?
Ci rileggiamo in febbraio, il 19 arriverò in Tanzania per iniziare l'ascensione del Kilimanjaro!
Un abbraccio
Adrian



ARCHIVIO: Maratona del Tricolore 12.12.2010

Ale e Adrian al traguardo
Ciao a tutti!
questa domenica abbiamo chiuso l'anno maratonico 2010.
Per chi non ha ancora provato quanto bello e quanto duro si fanno questi benedetti 42,195 km vi consiglio di provare perche sentirete una gioia immensa.....ma...cosa strana questa miscela gioia/sofferenza!
La maratona di Reggio Emilia ho deciso di correrla in realta la settimana precedente, non ho resistito all'invito del mio carissimo" trekkinero" Ale, e per lui è valso lo sforzo!
Ale aveva corso 2 settimane prima la maratona di Firenze, lì la pioggia, il percorso e la pesantissima perdita del suo Babbo pochi giorni prima lo avevano distrutto e quindi questa maratona aveva tutto un senso diverso e si, la corsa serve anche per questo. Tramite la corsa uno si carica, si sfida, si sforza, si libera di tante cose e Ale è riuscito, non solo a scendere 20 minuti in solo 2 settimane ma anche a battere il suo record ottenendo il suo personale : 3 ore 44 min 49 sec!, per te Ale un enorme CONGRATULATIONS!!!!
Cari Mau e Beppe : ragazzi, iniziate ad allenarvi perche se no non prenderete piu il Trekkinero!
Un abbraccio a tutti
Adrian

ARCHIVIO: Llullaillaco e Nevado de Acay 2010

LE MONTAGNE:
LLULLAILLACO
Paese: Argentina / Cile
Altezza: 6723m slm
Catena: Ande 

Si tratta del terzo vulcano più alto al mondo e la sesta montagna più alta d'America.
Il nome probabilmente deriva dal quechua: Yuyaq yaku o acqua pericolosa, nome di una laguna che era sulle sue falde nel lato argentino (laguna engañosa), pronunciata localmente yuyaiyaco.

 NEVADO DE ACAY
Paese: Argentina
Altezza: 5970m slm
Catena: Ande
EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
Paco Vargas
e altri 10 amici

PERIODO:
19-23 novembre 2010

Adrian condividerà questa avventura con Paco, con il quale l'anno scorso aveva già scalato il San Francisco e il Pissis. Un gruppo di altre 10 persone si aggiungeranno strada facendo, ma i loro cammini avranno appena il tempo di incrociarsi, per motivi di organizzazione e tempo.

19 novembre 2010
Ecco il primo racconto di Adrian, ricevuto via Blackberry oggi pomeriggio:
«Siamo arrivati ieri sera, giovedì 18 novembre, a San Antonio de los Cobres a 3775 m slm dopo 3,5 ore di strada, in parte asfaltata e in parte no, attraversando valli, montagne, panorami che lasciano senza fiato (anche a me che sono stato qui già un po' di volte).
Ci siamo sistemati nell'albergo ristorante Huayra Huasi sullo stradone principale del paese.
C'e' una pace unica, la gente e' gentilissima, silenzioza e vive a un ritmo invidiabile, tranquillità pura!!!
Abbiamo dormito bene, senza dolore di testa e, dopo l'autocontrollo di pressione arteriosa e ossigenazione, possiamo confermare che siamo a posto tutti e due.
Dopo pranzo partiremo verso il campo base del Nevado de Acay (un'ora o due di viaggio), monteremo la tenda e ci prepareremo per scalare questa bella montagna come tappa di acclimatazione per il nostro obietivo principale: il vulcano Llullaillaco»
Il prossimo aggiornamento al rientro dei due a S.A de los Cobres.
In bocca al lupo!
20 novembre 2010
Vi racconto cosa abbiamo fatto:
Venerdì 19/11: al mattino siamo andati all'ufficio di turismo e anche a un hospedaje (albergo) per chiedere informazione sull'accesso al Nevado de Acay, entrambi ci hanno detto di prendere la ruta 40 fino al Abra del Acay (4895 m) e da li andando a sinistra avremmo trovato la strada x raggiungere la base del Nevado... dopo pranzo siamo partiti da S A de los Cobres e dopo 1 ora 20 min di sterrato siamo arrivati all'Abra, un panorama stupendo! Abbiamo deciso di scendere un pochino per evitare di dormire male a quella quota (avevamo dormito soltanto una notte a 3775 m), così installiamo la nostra tenda a 4600 m in un posto paradisiaco, nel nulla, nel tutto!! Dopo una "bella pasta" che ho preparato siamo andati a dormire verso le 9 pm.....con la sveglia puntata alle 3 am.
Sabato 20/11: mi sono alzato alle 3.15 am, abbiamo preparato tutto il materiale + acqua + cibo e alle 5 am eravamo gia a passo sicuro verso il Nevado. Il vento era fortissimo e la temperatura intorno a -6/-8 C. Dopo 3,5 ore di dura camminata (tante morene) ci siamo trovati davanti a un pentolone di 1000 metri di profondeza e di fronte la nostra montagna.....impossibile passare da li...(menomale che sapevano la strada...)
Quindi siamo tornati indietro a conformarci con questa bella acclimatazione fatta a 5200 mslm.
Siamo tornati a Cobres dove raggiungeremo il resto del gruppo che dovrebbe arrivare in tardo pomeriggio.
Domani mattina Paco e io partiremo verso il campo base del nostro obiettivo, dovremo percorrere 10-12 ore circa di sterrato. E tutto da qui per il momento.
21 novembre 2011
Oggi Paco e Adrian partivano con il fuoristrada noleggiato verso il campo base del Llullaillaco.
Ieri, al rientro a San Antonio de los Cobres, hanno incontrato gli altri 11 partecipanti alla spedizione, tra i quali Adrian S. e Carlito, che erano stati insieme a loro sul Pissis, e Dario, amico di Adrian alla sua prima spedizione in alta quota, il quale ha prestato loro un GPS con le coordinate degli hot points per la strada verso la cima del Llullaillaco.
Così stamattina verso le 8 ora locale, Adrian e Paco sono partiti in auto: li aspettavano 10-12 ore di guida su strade sterrate di montagna.
Domani partiranno altre due spedizioni, oltre al resto del gruppo: una del National Geographic, l'altra del GAM (il "Gruppo Amici della Montagna" di Salta del quale aveva fatto parte anche Adrian tempo fa).
La montagna si fa affollata... ma la comunione di forze, esperienze e attrezzatura faciliterà il lavoro di tutti.
Al prossimo aggiornamento, quando disponibile!

22 novembre 2011
Un Adrian piuttosto sconsolato e arrabbiato mi ha chiamato via satellite ieri sera e stamattina per comunicarmi che il Campo Base Nord del Llullaillaco è inavvicinabile con i loro mezzi e il loro tempo a disposizione.
Dopo 380km (circa 12ore) di strade di montagna sterrate, sono giunti in un punto dove non potevano più proseguire, a 20km dall'arrivo!
Perciò si sono accampati nel Campo Base Sud, dove hanno passato la notte, riflettendo sul da farsi: aspettare gli altri, tornare indietro, continuare a piedi, provare un'altra via?
Stamattina la decisione è stata quella di tornare a San Antonio: il gruppo li avrebbe raggiunti martedì, troppo tardi per loro due per riuscire a salire in vetta; proseguire a piedi sarebbe stata troppo lunga, sarebbero serviti due viaggi per portare tutto il necessario al CB; tentare da solo in meno giorni sarebbe stato un azzardo, e non avrebbe avuto mezzi per tornare indietro; salire dal Campo Base Sud sarebbe stato troppo rischioso perché è una zona minata e il sentiero non è segnato, e nemmeno possiedono i waypoints, si sarebbero persi.
L'unica cosa da farsi quindi è quella di tornare a S A de los Cobres e tentare un'altra scalata: quello che doveva essere solo una tappa di acclimatazione si è mutato nel loro piano B, nel loro obiettivo principale della spedizione: il Nevado de Acay.
Sentirò stanotte le ultime impressioni e decisioni dei due. Vi terrò aggiornati. 

Mail di Adrian di lunedì 22/11, ore 22:47
Ciao a tutti! Vi racconto questi due gg :
Domenica 21/11 : siamo partiti alle 7.50 am da S.A de los Cobres coscienti dei 400 km di sterrato che ci aspettavano, abbiamo messo 4.5 ore per arrivare a Tolar Grande, piccolo paese di 150 abitanti di fianco alla salina Arizaro, una delle più grandi del mondo, incredibilmente bella.
Abbiamo pranzato nel Parador Llullaillaco, la sig.ra proprietaria ci ha preparato purè di patate e milanese, un lusso...dopo pranzo abbiamo continuato la nostra strada verso el Llulla. Avevamo scelto la strada che passa lungo il lato destro della salina Llullaillaco al posto della strada asfaltata della miniera La Casualidad (miniera di zolfo abbandonata da anni, a 4050 mslm). La scelta fu pessima, la strada era una vera mulattiera e fare 200 km cosi e' stato un incubo. Finalmente siamo sbucati sulla strada che ci avrebbe portati al campo base della "ruta arqueologica". Quando mancavano soli 24 km, la strada ci ha giocato contro: la nostra pick-up e' rimasta quasi appesa su dei sassi, impossibile attraversare questo passo. La unica alternativa era lasciare li la macchina e portarci indietro tutto il carico fino al CB, in almeno 2 gg di lavoro. Noi avevamo 5 gg per fare tutta la scalata con trasporto dal CB al C1 (trasporto di acqua + materiale di montagna) quindi impossibile.
Ho chiamato i nostri compagni di scalata che dovevano arrivare al CB in un paio di gg per capire se qualcuno intendeva salire oggi al CB e così chiedere un passaggio ma il loro programma e' quello di arrivare domani -martedì- al CB, troppo tardi per noi.
Cosi ci siamo accampati vicino al campo base della ruta Sud (sconosciuta x noi e più lunga della ruta arqueologica). Dopo una cena leggera siamo andati a dormire. 
Lunedì 22/11: mi sono svegliato alle 6.30 con un bel freschino di -10 C. Ho chiesto Paco se voleva aspettarmi nel campo base della ruta Sud mentre io tentavo di scalare la montagna da quel versante (avevo letto che qualcuno lo ha gia scalato da li) ma lui ha preferito tornare indietro a Cobres e dare per conclusa questa montagna. Domani tenteremo la scalata del Nevado de Acay e, qualsiasi sia il risultato, finita questa torneremo a Salta per dare per finita questa rocambolesca avventura segnata da un grosso problema logistico..... alla fine è stata un'altra lezione!
Al Llulla tornerò prossimamente, e' una montagna troppo bella, affascinante, solitaria, alta, fredda, immersa senz' altro in uno dei paradisi terrestri!
Siamo arrivati a Cobres alle 18.45, domani verso le 5 am partiremo al CB del Nevado de Acay!
23 novembre 2010
Oggi, Adrian e Paco hanno scalato la montagna del Nevado de Acay. Vi trasmetto un breve resoconto, ricostruito in base alle brevi telefonate via satellite fatte lungo il percorso.
Sono partiti in auto stamattina alle 5 da S A de los Cobres e alle 6 erano a circa 4000m, zaino in spalla, in cammino sulle pendici di questo monte, con in testa l'obiettivo: i 5970 m del Nevado.
La salita è stata molto dura, è durata quasi 8 ore, la maggior parte su morene insidiose. Hanno prima raggiunto l'anticima, per poi scendere in un vallone e risalire sulla cima vera e propria. In ogni modo, alle 14 circa erano in cima al Nevado! E' una montagna di tutto rispetto, apprezzata, desiderata e rispettata da tutta la gente salteña e non solo, molto bella quanto difficile. Adrian era entusiasta del panorama da lassù! E anche Paco era molto emozionato.
La discesa sarebbe stata altrettanto faticosa, Adrian prevedeva di metterci altre otto ore ad arrivare al CB. Stanotte li sentirò al loro rientro in paese e sicuramente Adrian ci scriverà per raccontarci meglio questa sua nuova cima!
Congratulazioni per questa nuova vetta e per la tenacia nel conseguirla nonostante le difficoltà di questi giorni!
Ecco il mio racconto di una lunga giornata....

Martedì 23/11, ci siamo alzati alle 4.30 am e alle 5 am eravamo gia in pista verso il nostro obiettivo.
Da San Antonio de los Cobres all'ingresso sterrato che ci porta al Nevado ci sono 20 km, dopo si prende la deviazione per circa 7 km fino a dove la nostra macchina poteva arrivare (4050 mslm), abitualmente con una buona 4 x 4 si arriva fino a 4800 m....alle ore 6 iniziamo a camminare seguendo la strada perfettamente indicata. Arrivati a 4700 metri ci siamo trovati davanti a un bivio, abbiamo presso quello che saliva a zig zag per una morena fastidiosa, di quelle insopportabili, dopo una paio di ore di fatica siamo arrivati sulla cima di questo primo pallone! Ho capito subito che non eravamo sulla cima principale del Nevado de Acay, questa prima cima ha soltanto 5.450 m.
Guardo Paco e gli dico:" io proseguo, voglio andare sulla cima principale", lui mi risponde: "per me e' sufficente questa", "ok, ma io proseguo"....dopo qualche minuto di ammirazione dello splendido panorama da questa cima verso il Nord ho iniziato la discesa verso un canalone per reiniziare subito la salita sulla vera montagna. Dopo la discesa ho iniziato un bel traverso in diagonale (in salita) di 200 m di lunghezza e 150 m circa di altezza, dopodiche sono sbucato in un piccolo plateau da dove si poteva vedere chiaramente il pallone pre sommitale (300-350 m in su), e Paco finalmente era con me!
Dopo qualche minuti di riposo abbiamo iniziato la salita, si tratta di pendenze di sassi, scivolosi, franosi, si capisce che in inverno questo versante e' coperto di neve.
Dopo 7 ore 50 min da 4050 m sono arrivato a 5.950 mslm, cima del Nevado de Acay. Paco e' arrivato qualche minuto più tardi. L'emozione e' stata immensa.
Adrian sulla cima del Nevado de Acay
 Dalla cima del Nevado si puo osservare Los Valles Calchaquies, la terra dove e' nato Paco e tutta la sua famiglia, una montagna che lui ha ammirato da casa sua ogni giorno durante la sua infanza, adesso, dopo alcuni anni!!! lui ha goduto per qualche minuto di quella fotografia della sua valle, una gioia indimenticabile!
Il vento in cima era fortissimo, raffiche di 60-70 km/ora, sono stato lassu una mezz'ora a godermi uno degli spettacolo terrestri: Cordillera de los Andes a ovest, saline e valli bellissime al Nord, Valles Calchaquies al Sud....
Panorama dalla cime
Di sicuro la strada per salire della prima cima alla vera montagna e' stata inedita, l'errore ci ha fatto aprire una nuova variante di strada! La strada normale e' quella che al primo bivio continuava dritto senza prendere il sentiero che ci ha fatto fare tutta la morena.
La discesa e' stata lunga, 4.30 - 5 ore circa arrivando in macchina alle 7 pm.
Cosi abbiamo finito una intensa ed emozionante giornata, finita con la gioia della cima e del fatto di aver potuto conoscere un po' di più la mia terra argentina.
Voglio ringraziare tutti gli amici che ci hanno seguito tramite il blog e in modo speciale alla mia Popita per la sua impareggiabile assistenza e supporto dalla base logistica ad Inverigo - provincia di Como - Italia!
Adrian





11 dicembre 2011

ARCHIVIO: Lausanne Marathone 31.10.10

Approfittando di un po' di giorni di recupero/vacanze siamo partiti con il camper per 4 giorni di relax (si fa per dire) nella bellissima Alsazia - Francia. Ma non potevo fare a meno di introdurre una piccola deviazione per passare da Lausanne- Svizzera dove domenica 31/10 si correva la Maratona. Mi ero iscritto un mese prima circa e quindi non potevo mancare alla mia 6° maratona nel 2010 (6 x 42,195 km + 1 x 72 km in quest'anno).
Cosi mi sono trovato sulla linea di partenza alle ore 10.10 aspettando il Via!. Il percorso era lungo il lago Leman, 22 km di aller + 20,195 km di retour....saliscendi permanente....
La temperatura era ottima per correre, peccato il cielo grigio che ci ha accompagnato durante tutta la gara. Ho chiuso al traguardo in 3 ore 43 min 00 sec.
Per finire questo anno maratonico spero poter correre la maratona di Pisa il 19/12....ci vediamo in quella bellissima città!

ARCHIVIO: Anche la Popita diventa famosa!

Sull'inserto "Mag" de "La Provincia" di settembre 2010, compariva un articolo sulla Sacco srl e sui suoi fermenti da yogurt per il mercato cinese. E chi compariva in doppia pagina per presentare l'azienda? Guardate voi stessi!

ARCHIVIO: real- 27.Berlin Marathon 26.09.10

Popita e Adrian davanti alla Porta di Brandeburgo

Abbiamo colto al volo l'occasione della maratona di Berlino per farci un weekend turistico-romantico-sportivo nella capitale tedesca.
Era per entrambi la prima volta a Berlino, ed eravamo curiosi di conoscere questa città. Non siamo stati delusi: è stato come vivere in un libro di storia moderna, dove, oltre la impressionante e meravigliosa ricostruzione, si possono ancora osservare, vivere e respirare le atmosfere cupe e angoscianti della seconda guerra mondiale, degli orrori nazisti e della guerra fredda. E' stato davvero toccante camminare lungo quello che rimane del Muro di Berlino, un'emozione che non dimenticheremo.
E dopo due giorni di "city walking", ecco finalmente il grande giorno: la Real Marathon ha inizio sotto un diluvio, cominciato sabato pomeriggio e che ci ha accompagnato fino alla nostra ripartenza domenica a mezzanotte. Ben 38000 gli atleti al via, una vera festa, iniziata nel Tiergarten e terminata, dopo 42 km e oltre di circuito cittadino, sotto l'arco della Porta di Brandeburgo.
Adrian è partito come un treno, riuscendo a tenere il ritmo fino al km 25, dopo la sua media è scesa arrivando al traguardo dopo 3h44'18", dopotutto secondo le aspettative della vigilia.


Diploma
Ecco le statistiche:

Split Tageszeit Zeit Diff min/km km/h
5 km 09:37:47 00:24:27 24:27 04:54 12.27
10 km 10:02:17 00:48:58 24:31 04:55 12.24
15 km 10:26:01 01:12:41 23:43 04:45 12.65
20 km 10:48:17 01:34:57 22:16 04:28 13.47
Halb 10:53:29 01:40:09 05:12 04:45 12.66
25 km 11:12:47 01:59:27 19:18 04:57 12.13
30 km 11:43:30 02:30:10 30:43 06:09 9.77
35 km 12:14:16 03:00:56 30:46 06:10 9.75
40 km 12:46:02 03:32:42 31:46 06:22 9.45
Netto 12:57:38 03:44:18    11:36 05:18 11.35