7 dicembre 2011

ARCHIVIO: Sud della Francia in camper - aprile 2010


Ecco dunque un'ulteriore nuova sezione del nostro blog, in cui racconteremo i nostri viaggi da ora in poi, e, in particolare, le nostre "scorribande" in camper.
Iniziamo con il racconto dei nostri quattro giorni trascorsi a cavallo delle vacanze di Pasqua, in Provenza e Camargue.

Giovedì 1 aprile 2010
Partenza per la Francia

Nonostante i nostri buoni propositi di partire nel pomeriggio, siamo riusciti a lasciare Inverigo soltanto dopo cena, destinazione Briançon.
Percorso assolutamente tranquillo e senza traffico, perfetto se non fosse stato per la lunga deviazione Biandrate-Vercelli-Santhià (causa chiusura tratto autostradale) e i costosissimi e frequenti pedaggi.
Giunti a Oulx abbiamo deciso di deviare per Montgenèvre invece che fare il tunnel del Frejus per risparmiare un po' di km. Il passo si è rivelato agevole e, scendendo verso Briançon, alcuni cerbiatti ci hanno attraversato la strada, sparendo poi tra la vegetazione.
Abbiamo posteggiato in un grande piazzale insieme ad altri camper sotto le fortificazioni di Vauban e finalmente, verso le 1:30, ci siamo abbandonati a un sonno ristoratore...
Briançon
Briançon
TOTALE 298 km

Venerdì 2 aprile 2010
Auguri mamma Eliana!
Gole del Verdon

Sveglia nel nostro camper alle... 9:50!! Tardissimo per un sano camperista, ma noi siamo un po' "sui generis". Fatta colazione, siamo scesi dal camper con l'intenzione di fare spese, salvo accorgerci che, appena superato il nostro parcheggio, c'era l'entrata della Città Vecchia e ci siamo perciò diretti oltre l'antico portale. Qui abbiamo trovato vicoli stretti, strade di pietra, piccole botteghe e locande, fontane ed affreschi, meridiane e case colorate aggrappate al pendio, tutto sotto lo sguardo vigile delle fortificazioni di Vauban (Patrimonio UNESCO). Davvero una piacevole sorpresa.
Dopo un breve giro in centro e una sosta al centro commerciale fuori città a comprare baguette e formaggi francesi, siamo partiti verso Barcelonnette, via Col di Vars.
Fino a Guillestre, la strada è stata dolce e ampia, lungo la valle del fiume Durance. Verso Vars, la strada invece ha cominciato a salire e a divenire tortuosa, con molti tornanti e farsi abbastanza ripida, ma nessun problema per il nostro camper! Prima di Vars, abbiamo attraversato numerose piccole località sciistiche, deserte, con belle piste al sole e impianti vuoti: il sogno di Eleonora! Ma purtroppo la strada è lunga e dobbiamo continuare...
Vars è una bella cittadina moderna, in posizione soleggiata e aperta, con molte belle piste e nuovi impianti. Il paesaggio lungo la strada che porta al Col du Vars è spettacolare: montagne coperte da tantissima neve immacolata, belle passeggiate lungo i crinali e un cielo blu cobalto senza nuvole. Purtroppo la strada è molto stretta e le banchine sono tanto invase dalla neve da far sembrare la carreggiata una trincea profonda quanto il camper, così che non riusciamo nemmeno a fermarci per una foto. Promettiamo di tornarci prima o poi. Superato il passo, però, il panorama cambia immediatamente e non ci piace più granché. Peccato... Scegliamo una piazzola lungo il fiume Ubay per pranzare.
Pont de l'Artuby
Dopo un'oretta siamo ancora in viaggio e in poco tempo siamo a Barcelonette. Purtroppo ci accorgiamo che i passi che portano verso St.Andres-les-Alpes sono chiusi, perciò dobbiamo fare una lunga deviazione verso Digne-les-Bains che sembra non finire mai. Siamo ripagati da bei panorami nella campagna francese e da una bella vista sul lago del Durance, ma dopo km e km di curve, tornanti e saliscendi non ne possiamo più. Giungiamo finalmente a Digne, ma, a parte il traffico, non c'è nulla per cui valga la pena essere ricordata. Ci muoviamo subito verso Castellane: ormai è pomeriggio inoltrato e non sappiamo se riusciremo a proseguire per le Gole del Verdon come programmato. Lì giunti, decidiamo però di continuare: c'è ancora sole e il tempo è sereno, in 40 km circa dovremmo arrivare alle Gorges. Decidiamo di prendere per la Rive Gauche, e la strada principale ci porta a fare una lunga deviazione per Comps-sur-Artuby, dove sbagliamo anche strada e dobbiamo tornare indietro per circa 15km. A saperlo prima, avremmo tagliato sulla D90 via Trigance, un paesino medievale che vediamo sorgere sul pendio alla nostra destra e poi, dopo oltre mezzora, nuovamente alla nostra destra. Sembra molto grazioso, e ci avrebbe anche permesso di risparmiare molto tempo e tanti km... pazienza... Giungiamo alle gole che ormai il sole sta tramontando. La prima sosta è sul balcon de la Mezcla, sul fiume Artuby prima che esso si getti nel Verdon. La vista è già impressionante, come quella che si ha dall'imponente Pont de l'Artuby, dove solitamente si fa bungee-jumping: a me (Eleonora) fa rabbrividire solo a guardarlo o ad affacciarmi, Adrian invece un "saltino" lo farebbe!
Gole del Verdon
Proseguiamo e finalmente arriviamo al Verdon: l'altezza delle falesie è impressionante, da fare paura. Mi vengono brividi di vertigini, mentre Adrian è assolutamente esaltato. La vista è mozzafiato: i pochi punti dove ci possiamo fermare offrono scorsi unici, il dislivello fino al fiume sotto di noi è anche di 900m. Abbiamo fatto bene a venire al tramonto: colori stupendi e niente traffico. In tutta la strada siamo solo noi e una macchina di tedeschi.
Giungiamo in vista del Lago de Saint Croix al crepuscolo e i suoi colori sono bellissimi. Scendiamo al paese di Aiguines dove decidiamo di fermarci per la notte. Ormai è buio ma ciò offre comunque una splendida vista sul lago e sul castello. Posteggiamo in un parcheggio tra le case, gratuito e tranquillo, poco a valle dal centro del paese (senza carico/scarico: per stasera dobbiamo risparmiare acqua) e qui ceniamo e dormiamo beatamente. Alle 23 siamo a letto... sentiamo i topi squittire dagli alberi sopra di noi... e ci addormentiamo. 
TOTALE 324 km
Lago de Saint Croix
Moustiers-Saint-Marie


Sabato 3 aprile 2010
Un salto nel passato

Sveglia alle 8:30 nel completo silenzio del paese. Solo le campane della chiesa ci ricordano che siamo nella civiltà. Adrian si dedica alla sua corsetta quotidiana, poi insieme facciamo colazione. Partiamo subito verso Moustiers-Saint-Marie e lungo il tragitto ci fermiano in un campeggio per il rifornimento d'acqua. Ci sono molti parcheggi gratuiti per camper in prossimità del centro, e noi ci fermiamo in uno di essi.
Moustiers-Saint-Marie
Moustiers è un grazioso paesino aggrappato alla parete di roccia, dove si respira la vera aria di Provenza: le viuzze strette, le case dalle persiane color lilla e azzurro, le botteghe di tessuti, lavanda e ceramiche. Tra i due picchi che lo sovrastano è stata tesa una catena con una stella, risalente ai tempi delle Crociate, e da lì passa un torrente che attraversa tutto il borgo e alimenta molte fontane. La chiesa ci è piaciuta molto, con la sua pianta romana molto semplice e le navate spoglie. Il coro in stile gotico è fuori asse rispetto al resto della chiesa, il che gli conferisce un impatto visivo particolare.
Dopo aver comprato qualche souvenir, torniamo al camper e partiamo per il Parco Nazionale del Luberon, passando da Gréoux, Manosque, Apt. La strada è panoramica e la guida dolce, passiamo attraverso campi di lavanda (purtroppo non ancora in fiore), prati, poderi, boschi, piccoli canyon. Passata la cittadina di Apt, ci rechiamo a Roussillon, che aveva destato la nostra curiosità per le foto viste in internet e sulle guide delle sue colline di ocra.
Parcheggiamo prima di arrivare in centro, in una bella area popolata di camper (3€/giorno, 5€/notte).


Cave di ocra a Roussillon

Gordes
Camminiamo verso il centro e rechiamo subito verso il Sentiero delle Ocre (2,50€/entrata), un percorso che si snoda tra le antiche cave di ocra a cielo aperto, sfruttate già dai tempi dei Romani e che hanno costruito la fama del paese. Le nostre aspettative non sono state disilluse: picchi di terra dalle sfumature cangianti dal giallo canarino al rosso più intenso, strato su strato. Un paesaggio bellissimo, surreale. La camminata nel parco dura quasi un'ora, dopodiché brevemente gironzoliamo tra le viuzze del paese (dove mi sono soffermata in una bottega di saponi e profumi provenzali), per poi fare ritorno al camper.
Un breve tragitto porta quindi a Gordes, dove intendiamo visitare il Villaggio dei Bories, tipiche costruzioni che, come i trulli pugliesi o i nuraghe sardi, sono state costruite a secco, con lastre di arenaria sovrapposte, a partire dal Medioevo ed abitate fino al secolo scorso. Posteggiamo in un'area per camper gratuita lungo la strada dipartimentale, e ci incamminiamo verso l'ingresso del villaggio (che indicavano a 1,5km, ma secondo noi era molto di più distante! Biglietto d'entrata 6,50€ cad.). Il villaggio consiste in una dozzina di casupole a vario utilizzo: abitazioni, ovili, stalle, porcilaie, fienili, forni, dispense. Interessante vedere come vivevano i locali fino a non più di 60 anni fa, incredibile paragonare il nostro attuale stile di vita (o anche quello dei nostri genitori a quell'epoca) con gli abitanti dei bories. La visita dura non più di 40 minuti, perciò torniamo al camper, spinti anche dalla stanchezza e dalla minaccia della pioggia.
"Vallis Clausa"
Ci dirigiamo quindi a Fontaine de Vaucluse, a pochi km di distanza. Dopo avere erroneamente attraversato con il camper il centro paese, entriamo nell'ampio piazzale adibito alla sosta dei camper molto spazioso e in ottima posizione, ma ormai strapieno, tanto da farci fermare sul cancello di uscita. Nonostante il crepuscolo, decidiamo di fare comunque un giro in centro, per osservare da vicino la piazza centrale del paese, domincata dalle acque del fiume che sgorga poco più su. Decidiamo di proseguire verso monte, attratti dall'impetuosità del fiume e dall'imponenza della parete che ci sovrasta. La luce ormai è poca, ma in dieci minuti siamo alla sorgente: lo spettacolo è impressionante. Alla base di una parete altissima e a strapiombo che sembra cadere sulle nostre teste, sgorga una quantità impressionante di acqua che, dopo aver formato un lago solo apparentemente placido, cade tumultuosamente e violentemente verso valle. Rimaniamo qualche minuto in contemplazione, poi torniamo in paese, ripromettendoci di tornare l'indomani ad osservare meglio in tutti i suoi colori queste mitiche "chiare fresche e dolci acque" che Petrarca cantò quasi 700 anni fa.
TOTALE 150km

Domenica 4 aprile 2010
Buona Pasqua!

Dopo una notte tempestosa, la mattina è grigia ma per ora soltanto nuvolosa, fortunatamente!
Adrian va a correre mentre io dormo ancora per un po'. Colazione, manutenzione ordinaria del camper e torniamo di nuovo verso il paese.
Diversamente dalla sera precedente, ora i negozi sono aperti e la camminata verso la testa della "Vallis Clausa" è più piacevole. Ci fermiamo a visitare il mulino ancora funzionante, per la produzione della carta,
poi proseguiamo.
Tante persone si recano alla sorgente per ammirarne la maestosità. Ci arrampichiamo per qualche metro per fare alcune foto, poi facciamo ritorno. Tappa obbligata in una boulangerie per la consuete baguette, dopodiché ci dirigiamo verso Avignone.
Parcheggiamo sotto le mura, pranziamo, poi visitiamo rapidamente la città, giusto per osservare dall'esterno il famoso ponte sul Rodano, il Palazzo dei Papi, la Piazza dell'Orologio.

Avignone

La mancanza di tempo (e il costo dei biglietti di ingresso!) ci fanno tornare subito al camper, per poi ripartire immediatamente per la Camargue, passando per Arles. Attraversiamo ettari e ettari di distese coltivate ed acquitrinose, vediamo i famosi tori neri e i cavalli bradi bianchi della zona.
Quando arriviamo a Saintes-Maries-de-la-Mer, ci troviamo in un paesino dalle basse case bianche, con tanto traffico e moltissima gente. Cerchiamo l'area di sosta che avevamo trovato su internet, nella zona est del paese (9,50€/giorno). E' già piena di camper ma con un pizzico di fortuna troviamo posto proprio in riva: dal nostro letto vediamo la spiaggia e il mare fino all'orizzonte.
Ci rechiamo a piedi in centro, sulla passeggiate lungomare. Il centro è pieno di negozi e le vie gremite di gente. Entriamo nell'antica chiesa di pietra per seguire la Messa di Pasqua. Qui sono venerate le tre Marie che nel 18 d.C. vi approdarono: S.Maria di Betania, S.Maria Salomè e S.Sara, patrona dei gitani, la cui festa si tiene a fine maggio. Sarà per questo che i parcheggi per camper sono così tanti e ampi?
Una volta usciti, il vento si è fatto violento e freddo e decidiamo di tornare al camper per coprirci, di nuovo usciamo per la nostra prima e unica cena fuori del viaggio: paella royale per me e saucissons con patate fritte per Adrian. Alle 21 è già tutto chiuso e morto in paese, perciò rientriamo alla base. Dopo una doccia, alle 22.15 siamo già nella nostra suite vista mare.

TOTALE 138km

Saintes-Maries-de-la-Mer

Lunedì 5 aprile 2010
Ritorno a casa
Dopo una notte molto ventosa, ci alziamo alle 9 circa e dopo una buona colazione siamo di nuovo in viaggio, stavolta verso casa.
Attraversiamo gli acquitrini della Etange de Vaccares, dove vediamo aironi, fenicotteri rosa, ancora tori e cavalli. Il viaggio verso Inverigo è lungo, e ci fermiamo raramente solo per necessità. Decidiamo di seguire questo itinerario: da Arles fino quasi a Gap in autostrada, poi per strade nazionali e demaniali fino al confine italiano, passando per Lauzet-Ubaye, Savines-le-Lac (assolutamente da NON ripetere!), Briançon, Montgenevre, poi da Oulx di nuovo tutta autostrada fino a casa, con molto traffico a causa di tutti i rientri di Pasqua e Pasquetta.

TOTALE 674km

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