11 dicembre 2011

ARCHIVIO: Ampato 2010

LA MONTAGNA:
AMPATO
Paese: Perù
Altezza: 6288m slm
 Catena: Ande

L'Ampato è uno stratovulcano delle Ande in Perù. La sua vetta raggiunge i 6.288 metri e fa parte di un gruppo di tre grandi stratovulcani, insieme all'Hualca Hualca, 6.050 metri, e allo Sabancaya, 6.040 metri. Nel mese di settembre del 1995 è stata rivenuto vicino alla vetta il corpo mummificato di una ragazza Inca, uccisa da una freccia circa 500 anni fa (fonte Wikipedia).

PERIODO: 
9-10 settembre 2010

EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
Julver Eguiluz
Ruben

Eccomi in una nuova avventura!
Mi sono incontrato nuovamente con Julver in Arequipa mercoledì 8/9 alla sera per organizzare la partenza verso il nostro obiettivo : l’Ampato situato a 15°49’00”S 71°52’00”W.
La stessa sera ho conosciuto il terzo partecipante a questa avventura, Ruben, Aspirante Guida di Montagna del CEAM – Huaraz, subito siamo entrati in sintonia e abbiamo finito la giornata con tutto già pronto per la partenza programmata per giovedì a mezzogiorno, una volta che io avrei finito miei impegni di lavoro.
Giovedì dopo pranzo siamo partiti verso l’Ampato. Dopo 2,5 ore di strada provinciale più 2 ore di sterrato siamo arrivati al campo base a 3950 m circa, erano le 7 pm, era buio e abbastanza freddo. Durante il tragitto sterrato tutti e tre quasi in simultanea abbiamo deciso di tentare la cima partendo dal campo base, saltando cosi il campo 1 dove normalmente –anzi sempre- si dorme una notte per poi attaccare la cima. In questo modo volevamo fare qualcosa di diverso, ci sentivamo molto bene e con voglia di provare.
 
Adrian e Julver
 Arrivati al campo base abbiamo montato la tenda, Julver ha preparato una zuppa e abbiamo fatto una “picada” con formaggi, prosciutto e patatine snacks….Alle 9 pm eravamo dentro al sacco a pelo con la sveglia puntata alle 11 pm (2 ore di sonno).
Alle 11 pm ci siamo alzati, abbiamo preparato lo zaino, approntato tutto il materiale e alle 00,30 am eravamo in marcia. La notte era bellissima, stellata, silenziosissima, non c’era vento e la nostra marcia procedeva bene. 2,5 ore dopo essere partiti abbiamo raggiunto il piano dove abitualmente si accampa il Campo 1.
Superato il campo 1 la montagna diventa molto franosa, come su tutti i vulcani della zona: quando si sale si fa 2 passi su e uno giu, ci vuole tanta attenzione per non scivolare perché si alternano placche con zone sabbiose, alcune un po’ esposte.
Durante la salita, io ho sofferto freddo nelle mani, Julver nei piedi e Ruben che era partito con una tosse forte continuava a tossire sempre di più, la sua influenza lo stava limitando…..la temperatura era di -12°C/-15°C circa.
Ad ogni modo e a passo lento abbiamo superato le salite più impegnative, l’alba ci ha fatto sentire i primi raggi di sole, la bellezza della fascia di colore arancio-rosso-giallo all’orizzonte mi rendeva meno faticosa la salita. Siamo arrivati al ghiacciaio alle 7 am, a partire di li ci mancavano 200 m circa al plateau sommitale, gia su questo ghiacciaio ci siamo trovati con ben 200 m di Penitentes, molto chiusi, stretti, e terribilmente molesti da superare: a questo punto, abbiamo deciso di dare per finita la salita piantando la nostra cima a 6080 m circa.
Dopo le classiche foto e qualche minuto di relax e contemplazione delle bellissime viste abbiamo iniziato la discesa arrivando al campo base verso le 10 am. Alle ore 15.30 siamo arrivati ad Arequipa.
E’ stata una bella esperienza per tutti, per Ruben come per me era la prima volta su questa montagna, per Julver era la ennesima volta ma la sua prima tentando la cima partendo dal campo base. Io ero arrivato dal livello del mare ad Arequipa a 2.200 m, da li in macchina a quasi 4.000 m e in poche ore ero oltre 6.000 metri, un bel test compiendo una scalata di quelle chiamate “flash”.
Tutto è andato bene e ci siamo divertiti tanto, abbiamo goduto del paesaggio infinitamente bello del altipiano peruviano, un posto nel quale vorrei tornare sempre!
Dalla "cima"
Adrian

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