9 dicembre 2011

ARCHIVIO: Trekking in Val di Fassa 2010

Venerdì 25 giugno 2010
Partiamo verso il Trentino dopo pranzo, via A4 direzione Venezia, quindi deviamo da Peschiera d/G per Affi lungo la SR450, quindi prendiamo la A22, dalla quale usciamo a Egna Ora. Da qui, lungo la SS48 delle Dolomiti, ci dirigiamo verso la Val di Fassa, attraversando la Val di Fiemme.
Giungiamo a Pera di Fassa verso le 19.30; lasciamo i genitori di Eleonora all'Hotel Soreje e noi parcheggiamo il nostro camper nel piazzale di partenza della seggiovia per Ciampedie, a 500m di distanza.
Ceniamo in albergo, con l'ospitalità della Sig.ra Flora, sempre gentilissima, e del marito cuoco Augusto, generoso nelle porzioni come da 20 anni a questa parte. E' sempre un piacere rivederli... ed è sempre un piacere sedersi a uno dei loro tavoli!
Stasera in menù: strangolapreti (piccoli gnocchetti tipici agli spinaci) con burro e salvia, trota alla griglia, formaggi misti, patate e carote al vapore, creme caramel.
Andiamo a dormire sazi e desiderosi che venga presto giorno per salire su queste incantevoli montagne che vediamo nel crepuscolo dagli oblò del nostro camper.

Sabato 26 giugno 2010
In nero: percorso del 26/06/10
Ci alziamo, facciamo un'abbondante colazione e prepariamo lo zaino, quindi ci dirigiamo a Canazei, da dove inizieremo la nostra escursione.
Prendiamo la ovovia che dal centro paese (1450m slm) ci porta in località Pecol (1926m slm). Da qui imbocchiamo il sentiero 627, che però ben presto abbandoniamo, per tagliare nei prati e dirigerci al Belvedere Col di Rosc (2383m slm). Camminiamo sui prati che di inverno sono le famose e affollate piste da sci del Belvedere Pordoi, ma che ora vedono soltanto noi due e qualche famiglia di marmotte, che, incuriosite e allarmate, ci scrutano da lontano e fischiano.
Dal Belvedere, abbiamo alcune delle montagne più belle delle Dolomiti davanti a noi: il gruppo del Sassolungo, il gruppo del Sella e la "Regina" Marmolada. Uno spettacolo unico.

Gruppo Sella dal Sas Pordoi
Il tempo non è bellissimo, nuvole nere si avvicinano e si soffermano sulle cime più alte; ci fermiamo per fare riposare la Popita (già stravolta e sudatissima dopo questo pendio) e cambiarci con abiti asciutti e un po' più pesanti, quindi proseguiamo, aggirando il Sas Becé e scendendo qualche decina di metri fino al Passo Pordoi (2239m slm), meta mitica dell'alpinismo e traguardo sofferto di molte tappe storiche del Giro d'Italia.
Qui mangiamo un panino e parliamo del da farsi. Intanto esce un bel sole. Vogliamo salire al Sas Pordoi (2950m slm), ma il sentiero che ci porterebbe là, dal basso, sembra difficile e in alcuni tratti pericoloso: dopo il primo tratto con poca pendenza e su prati, esso si fa subito ripido e tortuoso, zigzagando su ghiaioni a tratti innevati, sotto le minacciose pareti del Pordoi, fino alla Forcella a 2829m slm. Decidiamo di dividerci: Adrian parte zaino in spalla per la cima, mentre Popita sceglie la più sicura e confortevole salita in funivia, che non manca però di emozionare. L'avvicinamento alla stazione a monte è mozzafiato, una campata unica sospesi nel vuoto, con le pareti rosa e stratificate di dolomia mai viste da così vicino. Durante il viaggio, la funivia incrocia Adrian, che procede con passo spedito, impegnato nella difficile salita. Una nuova sudata cima per lui!
Dopo poco più di un'ora, ci ritroviamo al Rifugio Maria, sulla cima del Sasso, appartenente al gruppo del Sella; il panorama è incredibile: sembra di essere in un paesaggio alieno, circondati da rocce a strapiombo, massicce e imponenti. Attorno a noi, ancora la Marmolada e il Sassolungo. Laggiù, il serpente della strada del Passo Pordoi che unisce Canazei ad Arabba.
Rifugio Maria - Sas Pordoi
L'intenzione è quella di raggiungere il Rifugio Boè (2871m slm) e ridiscendere verso Canazei lungo la Val Lasties. Insieme riscendiamo nuovamente al Rifugio Forcella (2829m slm), ma già in questo breve tratto ci rendiamo conto della impraticabilità del sentiero: la neve è ancora molta e non siamo attrezzati per affrontare un sentiero innevato e sul filo dello strapiombo. Ci vorrebbero almeno i ramponi, perciò decidiamo di tornare indietro e scegliere un'altra strada per tornare a valle.
Prendiamo insieme la funivia per ridiscendere al Passo Pordoi, e godiamo assieme di questa vista incredibile, sospesi tra le montagne.
Da qui, imbocchiamo nuovamente il sentiero 627 nel tratto che costeggia la strada, ma ben presto ci separiamo da essa, tagliando in mezzo ai boschi verso la strada del Passo Sella. Il sentiero è bellissimo, scende dolcemente tra pini e prati fioriti, e, nelle radure, abbiamo davanti a noi la maestosità del Sassolungo. Sbuchiamo in prossimità del Pian de Schiavaneis (1850m slm), dove ci fermiamo a rifocillarci con yogurt artigianale e la immancabile cocacola.

Sentiero 627
Ci rituffiamo nel bosco e prendiamo il sentiero 647 che ci porterà al Lupo Bianco (1715m slm), anche questo crocevia importantissimo per tutte le escursioni dolomitiche, sia che si tratti di trekking, che di sci, o di giri in moto. Qui c'è l'arrivo della pista da sci preferita in assoluto da Eleonora, quella che da Col Rodella scende verso questo punto, passaggio obbligato per il meraviglioso giro antiorario del "Sellaronda".
Il posto meriterebbe una pausa, ma la strada è ancora lunga. La parte finale della nostra escursione scende tra i boschi, per poi sbucare sul percorso della pista da sci che di inverno riporta gli sciatori a valle, quindi su una mulattiera che finisce nel centro storico di Canazei.
Una cena dalla Flora è proprio quello che ci vuole: tortellini freschi di carne al sugo per Adrian (mai mangiato così tanto!!!) e maccheroncini agli asparagi e formaggi per Popa, poi ancora formaggi misti, carne salada e stinco al forno, patate al forno e torta Sacher!
C'è ancora luce quando andiamo a dormire...

Domenica 27 giugno 2010
Escursione del 27/06/10
Il tempo a nostra disposizione oggi è meno, perciò puntiamo la sveglia prima e ben presto siamo a Campitello (1448m slm), per prendere la funivia che ci porta al Col Rodella (2480m slm). Imbocchiamo il sentiero 4 "Friederich August", sotto lo sguardo imponente e temibile dei picchi del gruppo Sassolungo: lo stesso Sassolungo, Cinque Dita, Punta Grohmann, I Dent, Sassopiatto. Siamo sempre in costa e passiamo numerosi rifugi situati in punti meravigliosi: Rifugio August, Rifugio Pertini, Rifugio Sasso Piatto (2301m slm). Qui ci fermiamo un attimo per studiare il percorso, lasciandoci fuorivare dei tempi di percorrenza indicati dalla segnaletica. Procediamo perciò verso il Passo de Duron (2204m slm), in un continuo saliscendi: invece degli annunciati 50', ci mettiamo quasi due ore per arrivarci. Siamo appagati dalla vista sulla sottostante Alpe di Siusi prima e sul Catinaccio di Antermola poi, accompagnati da mucche e cavalli che ci osservano pacifici.
All'incrocio con il sentiero 532 che poi prenderemo per tornare a Campitello, ci fermiamo a mangiare e riposarci mezzoretta. La via per il paese è lunghissima, tutta lungo la Valle del Duron: ampia, pianeggiante e soleggiata nella sua parte più a monte, stretta e più ripida più a valle. Ci mettiamo quasi tre ore a scendere, anche a causa di un paio di deviazioni consigliate ma per nulla azzeccate.
Il tempo di farci una doccia veloce, e poi via verso casa...
E' stato un weekend intenso ma finito troppo in fretta, immersi nella natura meravigliosa delle Dolomiti.
Torneremo presto, con più tempo a disposizione, per esplorare altri sentieri e luoghi incantati!






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